Il Viaggio di Roberto sarà un mezzo per stimolare l’interesse alla lettura e alla scrittura,
per favorire lo sviluppo di una coscienza critica e l’ampliamento dei propri orizzonti culturali.

Espaço Progredir offre a tutti i ragazzi un’assistenza sia individuale che di gruppo, utilizzando molti strumenti, da quelli tradizionali all’uso di computer.
Uno strumento molto importante sono i libri, poiché possono essere portati nelle proprie case dai ragazzi e utilizzati anche dalle famiglie che non hanno computer.

La lettura aiuta i ragazzi a scoprire mondi nuovi e nuove prospettive che allargano i loro orizzonti al di là della vita in favela. Leggere è un po’ come viaggiare: fa scoprire loro il mondo e le possibilità che offre.
Per questo Espaço Progredir sta realizzando una piccola biblioteca aperta a tutti i ragazzi e bambini che frequentano lo spazio; qui prendono i libri in prestito, li leggono, ne discutono con gli altri e sviluppano così la propria autostima e le capacità critiche. Questa Biblioteca porterà il nome di “Il Viaggio di Roberto”.

Per orientare e accompagnare i bambini e ragazzi in questo mondo avremo una psicopedagogista, che stimolerà il piacere alla Lettura e una maestra che favorirà l’apprendimento della parola scritta e il piacere di comunicare attraverso la scrittura.

Per stimolare il Piacere della lettura, porteremo mensilmente un gruppetto di bambini in libreria, dove scopriranno un nuovo mondo e potranno comprare i libri da loro scelti per formare la nostra biblioteca.
Oltre alle attività settimanali di lettura e scritta, realizzeremo due eventi fondamentali:

Roberto viene ucciso per un tragico errore in una favela di Rio de Janeiro nel dicembre del 2016. Dalla volontà di amici e familiari nasce “Il viaggio di Roberto“, un progetto di raccolta fondi.

Roberto era un uomo amante della vita, grande viaggiatore, sempre aperto a cogliere il bello di tutte le culture, senza mai giudicare le diversità o gli stili di vita.

Con il vostro aiuto possiamo lottare per conservare la sua fiducia nella vita, permettendo ai giovani delle favelas di riscattarsi dal degrado che li ha portati a tale brutale gesto.

Sono Mary e ho 16 anni.
Vivo a Nova Iguaçu, una enorme e informe distesa di baracche alla periferia di Rio de Janeiro. Come quasi tutti i miei coetanei, vivo per strada tra povertà, miseria, droga e violenza, rapine e omicidi.

Siamo vittime e carnefici allo stesso tempo: dipende dalla fortuna. Non abbiamo scelto di vivere così. Semplicemente è successo. Non sapevamo di avere un’alternativa. Non avevamo un’alternativa.

Da qualche mese frequento il centro Progredir e ho scoperto di poter gestire la mia vita diversamente, anche se non è facile.